da quando scrivo qui, mi è capitato un sacco di volte di parlare con la gente che passa a leggermi, spesso con altri blogger, sempre comunque con qualcuno con cui condivido passioni e interessi. è sempre stato piacevole conoscere, anche solo virtualmente, persone così, e le chiacchierate su libri e fumetti mi hanno sempre entusiasmata e fatto passare momenti piacevoli (e vivere situazioni imbarazzanti, come quando ho sbagliato autobus perché parlavo con mel-chan di fumetti e mi sono ritrovata in una parte della città che quasi non conoscevo).
in questi giorni mi sono confrontata con tre persone che non conoscevo e che continuo a non conoscere, visto che non so nulla di loro a parte quello che hanno detto su me e su quello che faccio, non si sono presentate, hanno preteso di conoscere me senza spendere mezza parola che giustificasse l'autorità di scrivere quello che hanno scritto che, come vedrete, non è esattamente un delicato e cordiale parere).
il motivo per cui mi hanno scritto è stato il sondaggio in cui chiedevo se secondo voi era sensato affiliarsi a patreon, il sito di crowdfunding ideato proprio per chi crea contenuti online.
dicevo: mi hanno risposto tre persone. e devo ammettere che ho trovato molto irritanti, se non offensive (no ok: molto offensive e cafone), le motivazioni che ho letto. magari, come ha sottolineato uno di questi, è perché sono bugiarda (riferito alla mia espressione attacco trollante, ho usato l'espressione troll perché visto il tono dei messaggi, pensavo che la loro finalità fosse farmi innervosire, non credevo possibile fosse proprio una reale mancanza di tatto) e viziata (perché non ho accettato di sentirmi dire che quello che faccio non è un lavoro, non sono nessuno e scrivo cose inutili. immagino che invece siano cose che renderebbero felici chiunque, sono proprio incontentabile io!)
ma, dato che non mi ritengo né l'una né l'altra, ho cercato di sbollire la rabbia (sono molto permalosa, sì) e di scrivere per bene un po' di cose che servono a chiarire a tutti quanti, sia chi mi legge da tempo, a chi lurka, a chi commenta, a chi magari passerà qui per la prima volta tra un mese, cosa è claccalegge, chi sono io e cosa penso del lavoro che c'è dietro a un blog.
sarà una roba lunga e più complicata dei riassuntini che secondo questa gente io scrivo di solito, quindi armatevi di pazienza e di un'aspirina, credo proprio che come vi siate presi la briga di provare a umiliarmi, possiate adesso sforzarvi di leggere.
1) non è detto che mi interessi tutto. so che ci sono titoli che vanno alla grande tra i lettori di manga, come l'attacco dei giganti, che io reputo un'immane cagata alla quale non dedicherei più dei dieci minuti che mi ha già fatto sprecare, neanche se mi ritrovassi in una stanza vuota con nient'altro da leggere. o robe come la cosiddetta letteratura young adult, che mi fa venire i brividi di solito già dai titoli, per non parlare delle copertine. o come i thriller, gli horror, eccetera. quello che non mi piace, non mi interessa, non mi incuriosisce, semplicemente non lo leggo e quindi non ne parlo.
2) nessuno mi regala la roba da leggere, e a quanto pare, in italia non è legittimo nemmeno proporre un qualche tipo di finanziamento da parte dei lettori del blog che si cura (sì, è sarcasmo), e quindi non posso neanche lontanamente immaginare di spendere sia pure un euro per una roba che non mi interessa per poi parlarne qui e farvi passare qualche minuto di relax, come, a quanto pare, questo blog riesce esclusivamente a fare.
3) non avrei il tempo di scrivere tutto quello che ritengo un interessante argomento di discussione, sia perché ho anche una vita, degli impegni, eccetera (incredibile ma vero), sia perché non credo proprio che se iniziassi a parlare di libri di antropologia mi seguireste. già, perché a quanto pare purtroppo da qui passa quella fetta di gente che si dice amante del fumetto, ma legge solo manga e crede per questo di avere una cultura in merito, snobba tutto il resto del blog e si permette persino di criticare quello che faccio. se non fosse penoso, mi metterei a ridere.
mi rimprovero di non essere riuscita a selezionare meglio il mio pubblico.
ora, ho da anni, diciamo da quando ho un computer e una connessione a internet, l'abitudine di leggere i commenti sui libri letti dalla gente comune, quella non famosa, quella non pagata da autori ed editori per parlare di libri. trovo che sia il modo più veritiero ed attendibile per sapere se una cosa mi piacerà o se sto buttando i miei soldi in un malloppo di carta che occuperà solo spazio inutile nelle mie già troppo affollate librerie.
come faccio però, visto che non conosco queste persone, a capire se posso fidarmi della loro opinione? molto semplicemente, cerco di capire cosa ne pensano su cose che già conosco: se qualcuno mi consiglia un libro e poi mi dice che twilight è il libro più bello che abbia mai letto (giuro che mi è successo davvero di trovare questa cosa su twilight), so già che io e quella persona molto probabilmente non condividiamo gli stessi gusti e quindi non avrebbe senso fidarmi delle sue opinioni. (sì, lo ammetto, ho letto twilight)
ci sono persone che non ho mai incontrato, non sono neanche sicura di sapere quali siano i loro nomi reali, ma delle quali mi fido quasi ciecamente quando si tratta di fumetti: per fare un esempio, è da almeno il 2005 che seguo yue lung, prima su un forum e ora sul blog, e sono certa che se lui scrive che una cosa è un capolavoro, io devo leggerla. anche se non credo neanche lui sia stato mai da barbara d'urso, o abbia scritto un libro, o altro.
comunque il giorno che finisco su canale cinque vi faccio sapere, tranquilli.
questa devo copiarla così come mi è arrivata, è davvero troppo offensiva persino per una snob del cazzo come me:
tu invece stai casa, magari in pigiama, e riassumi le tue letture : ti rendi conti di quanto tu per prima sei stata indelicata nei confronti di chi veramente lavora?carissima, meno male che non volevi offendermi, altrimenti chissà che veniva fuori. ho già risposto per e-mail a questa cosa, ma credo sia necessario riportare tutto anche qui.
questo è quello che ho scritto a proposito di questa elegante e appropriata uscita circa il mio stare in pigiama ed essere indelicata verso chi lavora davvero (lo scrivo perché so già che adesso apriti cielo,
come osi pubblicare le mie mail. oso oso):
non credo però che tu o chiunque altro possa venirmi a fare prediche sulla questione lavoro, per il semplice fatto che, a esclusione delle persone che mi sono vicine, delle mie vicende lavorative non ne siete a conoscenza in molti. non so chi ti abbia detto che passo la giornata in pigiama davanti al pc o che non so cosa voglia dire lavorare, da soli o per conto di altri. mi sa che invece di un profilo cazzeggione in cui ho scritto che non faccio un cazzo tutto il giorno (a quanto pare la gente ci crede, non sei stata la sola a dirmi che non lavoro, sei solo stata più gentile di altri nell'usare le parole giuste per esprimere il concetto), dovevo mettere il mio curriculum, con tanto di esperienze lavorative, titoli di studio, altri certificati eccetera. così magari sembravo più seria e professionale... però voglio rivelarti che ho vissuto entrambe le situazioni, ho lavorato per altri, alzandomi dal letto all'orario prestabilito, con qualsiasi tempo, andando a lavoro con la febbre, prendendo i mezzi eccetera; e ho lavorato da sola, senza ordini, vero, ma prendendomi le responsabilità di tutto, senza orari (che significa lavorare anche 16 ore al giorno senza certezza di vedere un soldo) e investendo di tasca mia. incredibile, vero? so benissimo cosa significa lavorare, e so meglio di molti altri cosa significa provare a farlo in una città con il più alto tasso di disoccupazione d'italia, in condizioni - che in quanto molto personali non sto neanche a spiegarti - che rendono praticamente impossibile trovare lavoro qui e che rendono terribilmente difficile cercarlo altrove. non credo di aver offeso nessuno tra quelli che la mattina si alza e sa che ha la fortuna di avere un posto dove andare a lavorare perché ho chiesto "ehi, mi aiuteresti a finanziare il mio blog?". se tu pensi che l'abbia fatto, non riesco a capire su quali basi hai fondato la tua idea. non ho mai parlato di "diritto ad essere pagata". non è un diritto, lo so bene. non ho estorto pagamenti a nessuno, quindi non userei quelle parole. scrivere un blog non è un lavoro perché non è pagato, questo sì. solo per questo. richiede impegno, costanza, organizzazione, un briciolo di conoscenze sul tema trattato (anche qui, non ho intenzione di ammorbarti raccontandoti da quanti anni è che studio i fumetti, parlo con gli autori, leggo pubblicazioni in merito eccetera, non credo ti interessi). non ho un capo che mi ordina di fare le cose e lavoro a casa, come fanno tanti altri che hanno deciso di lavorare in modo indipendente (o sono stati costretti a farlo, come faccio io, fuori da questo blog). bisogna offrire qualcosa di competitivo, già, ed è quello che cerco di fare, dando quello che gli altri non danno, cioè un parere che non è vincolato dal dover vendere o meno un dato prodotto. lo fa altra gente? ovvio. ma non chiedo a chi non ama quello che scrivo e come lo scrivo di seguirmi, tanto meno di sostenermi.
e ancora:
Tu invece lo hai scritto nel profilo che non fai niente... hai proprio scritto che non fai "un ca**o tutto il giorno", allora io chi pago? Ah sì, un'altra cosa molto importante è che non dai proprio spazio ai manga famosi, per esempio Naruto o L'attacco dei titani, e allora uno capisce che non stai nel giro e non sei esperta [...](quella che non "mi paga" perché
non faccio un cazzo tutto il giorno è spettacolare. se dicessi che invece passo tutta la giornata a lavorare, che fa? mi stipendia? o sono scema io, o è tanto per offendere - e qui si torna alla mia scelta circa la parola
trollare)
quanto ai manga famosi, risponderò tra poco. idem per la mia esperienza, e per quello che penso riguardo a chi legge e conosce solo manga.
scrivere un blog non è un lavoro.questa l'hanno detta tutti e tre.
ho scritto che questo non è un lavoro perché non è pagato, dal punto di vista legale è - anche - il compenso che definisce qualcosa lavoro.
chi mi conosce sa quanto io ritenga importanti le parole. onde evitare ancora incomprensioni con queste persone (le quali peraltro non hanno certo specificato la loro occupazione, anche se sono stati così precisi nell'immaginare e descrivere la mia), vi ricopio
la definizione della parola lavoro secondo niente di meno che treccani:
In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
quindi, nella nostra fantastica lingua, il lavoro è una forma di attività umana - e direi che rientro nella specie - rivolta a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale - ovvero questo blog, per chi, ovviamente, lo legge. a rigor di logica, quindi, quello che un blogger fa, è un lavoro.
o meglio, potrebbe esserlo, se ci guadagnassi qualcosa. diciamo che lo è per la prima - sporca - metà della definizione.
credo proprio che nessuno di chi mi ha scritto che quello che faccio è fare i riassuntini delle mie letture, abbia idea di cosa significhi gestire un blog, immagino anche la faciloneria del
sappiamo farlo tutti. bene, fatelo.
l'impegno è di almeno tre post a settimana. niente copincolla, eh. buona fortuna, poi mi dite tra qualche anno come è andata.
passiamo all'altro, divertentissimo punto.
Non conosco la tua formazione, ci credo che hai studiato ma, perdonami, questo non emerge in quello che scrivi, che è più che altro una sintesi della trama. Ho provato a indovinare che studi hai fatto leggendo i tuoi post, ma non si capisce (liceo? classico? artistico? delle scienze umane? università?) perché non c'è nessun cenno specialistico. E, dal momento che non compari in nessuna pubblicazione ufficiale, è confermato quello che emerge dal blog : sei una dilettante con il dono di una scrittura molto piacevole, ma senza riferimenti, senza approfondimenti, per quanto piacevoli da leggere le tue restano le opinioni di pinco pallino.dilettante.
pinco pallino.
dico, meno male che non dovevi offendere, eh.
giusto per chiarire a chi magari questo blog l'ha letto sul serio e sta ancora chiedendosi perché questa signora qui dice di leggere solo riassunti della trama: lei legge solo i post sui manga. perché i graphic novel non le interessano. quindi
non ha mai letto gli altri post di questo blog, a parte i commenti randomici su shoujo eccetera.ma sta a criticare. e pesantemente. cioè, io devo leggere di essere pinco pallino dilettante, e non offendermi.
carissima:
se tu leggi solo manga, è un problema tuo, e mi dispiace. ti limiti e ti privi di cose molto più interessanti. chi legge solo manga e poi viene da me a chiedermi conto e ragione della mia formazione, del perché io penso di poter parlare di fumetti, di libri, di tutto, mi turba tanto che non so mai se ridere o provare pena.io sono una che non ci tiene a sbrodolare titoli, che se fa la snob di solito vuole far ridere e basta, che scrive profili simpatici nel tentativo di dar di me un'immagine tipo cristo compagnone (non so se hai mai sentito parlare di dogma. ti aiuto: non è un manga)
allora,
io-leggo-solo-manga, siccome le varie offese velate da tono cordiale, il tuo non presentarti ma pretendere da me giustificazioni, la tua arroganza nel dire persino che la tua conoscenza dell'argomento si esaurisce ai manga, mentre pretendi da me competenze nere su bianco, mi hanno urtata oltremodo, credo proprio sia arrivato il momento di chiarire cosa mi da modo di parlare di fumetti qui, e di offendermi per il tuo atteggiamento.
allora, visto che ci tenete tanto, sbrodoliamo pure: mi sono diplomata in uno dei migliori licei classici italiani, in uno dei suoi corsi migliori e ho avuto la fortuna di avere insegnanti più che validi, i migliori che potessi avere, che mi hanno dato moltissimo, non solo come alunna, ma come persona. e ho avuto l'onore di avere la stima di queste persone per tutto il tempo in cui ho frequentato la scuola, e di mantenerla viva ancora adesso.
ho studiato letteratura (italiana, latina, greca, francese e inglese) e letto forse poco (un paio di migliaia di libri, più o meno, da quando ho imparato a leggere), di certo quanto basta per capire che non è mai il
cosa di racconta, ma il
come si racconta.
non sono una critica letteraria, certo, ma cerco sempre al meglio delle mie capacità di spiegare quello che fa di un romanzo, di un racconto, di una poesia, di qualsiasi narrazione qualcosa di bello e necessario e lo distingue dall'immane banalità del "di cosa parla?"
ho frequentato l'accademia di belle arti, ad indirizzo grafica, cosa che se non mi ha dato molte possibilità lavorative, mi ha insegnato a
guardare le immagini in un modo che solo dopo anni di storia dell'arte, teoria della percezione, estetica, grafica d'arte, grafica pubblicitaria, grafica editoriale, filosofia dell'arte, fotografia, pittura, decorazione, eccetera eccetera, potevano darmi.ho studiato fotografia in accademia e fuori, sia dal punto di vista storico, che pratico. ho studiato le tecniche di disegno, di realizzazione pratica di un fumetto. so cosa c'è dietro un fumetto, conosco quello che riguarda la sua creazione, so leggere oltre i dialoghi.
di un immagine riesco ad apprezzarne composizione, stile, tecnica, messaggio, colore, luce, tutto.
c'ho messo una decina d'anni a capire cosa vuol dire
comunicare tramite le immagini, ho sviscerato la cosa da ogni punto di vista possibile, e ho cercato di applicare tutto quello che ho imparato al linguaggio del fumetto. che ritengo un'arte. e faccio tutto questo ancora e ancora e ancora, con l'umiltà (solo in questo posso sentirmi umile) di chi sa di avere ancora tanto da imparare e la gioia di chi ha tanto da scoprire.
ritengo il fumetto un' arte e non mi sognerei leggere quell'enorme cagata de
l'attacco dei giganti (lo cito di nuovo, visto che pare essere la più grave delle mie mancanze) perché hollywood ha capito che abbastanza gente pagherebbe per vederne una trasposizione cinematografica, cosa che non mi stupisce, visto che quella schifezza da analfabeti che è
cinquanta sfumature di grigio ha fatto record di vendita. chi deve vendere, sa su cosa puntare.
gli idioti sono ovunque, io cerco sempre di non farne parte.
non so a che titolo invece la gente passi il tempo a mandare e-mail piene di insulti e tentativi di umiliazione simili, ma credo che non serva alcuna competenza specifica in merito.
fai i riassuntini, non c'è nulla di più interessante nel tuo blog.tutti e tre quelli che mi hanno scritto in questi giorni, mandando il mio fegato a spappolarsi come se avessi bevuto un'intera bottiglia di vodka,
leggono di claccalegge, solo ed esclusivamente i post sui manga. in particolare sugli shoujo manga. ero certa che chi aveva votato no, o almeno una parte di questi, erano persone che non seguivano il blog, che magari erano passate per caso, erano rimaste due minuti e poi avevano spuntato quella casellina giusto per il gusto di farlo. ecco perché ho chiesto delucidazioni. non è che mi sbagliassi poi più di tanto.
adesso è giunto il momento di scoprire un altro altarino: a me gli shoujo piacciono, ne compro tanti e ne leggo tanti.
ma
non li ritengo più che simpatiche minchiate per passare il tempo. non riuscirei neanche volendo a tirarci fuori più di quello che scrivo, per il semplice fatto che non c'è altro! sono simpatici, divertenti passatempi. fine.
mi piace leggere shoujo, mi piace commentarli, o meglio commentarne la storia e le situazioni spesso implausibili che ne vengono fuori. mi diverte da morire, come suppongo si divertano le vecchiette in coda alla posta che parlano tra loro dell'ultima puntata de
il segreto.
quando mi capita di suggerire fumetti a chi di solito non legge fumetti, non suggerisco mai manga. perché ritengo che pochissimi tra i miei titoli, forse due su un centinaio e passa, siano così belli da essere suggeriti. in compenso, riempio la vittima di borse piene di graphic novel.
se cercate recensioni più articolate, leggete quelle.
tutto qui.
se volete leggere altro qui, basta guardare la cronologia dei post. ci sono le interviste e le anteprime di cui lamentavate l'assenza. ma non riguardano autori giapponesi.
ci sono le recensioni approfondite, ma non riguardano quasi mai i manga.
ripeto per chiarezza:
se cercate un blog che parla di manga, avete sbagliato posto. qui si parla di fumetti,
anche di manga. ma ogni cosa viene trattata per quello che è: dei capolavori, ne parlo come meritano, ovvero dopo giorni e giorni in cui leggo, rileggo, rimugino, guardo e riguardo le tavole, per poi cercare di rendere giustizia a tutto quello che quella lettura mi ha trasmesso. delle minchiatine che mi fanno fangirlare, scrivo commentini e amen, giusto per dire se secondo me la serie merita di essere continuata o no. quasi sempre infatti questi commenti sono tutti accorpati in un solo post-macedonia. so di essere onesta fino allo sfinimento, anche quando dico
questa cosa non vale niente ma mi piace un sacco o quando ammetto di non capire e non riuscire ad apprezzare quello che è considerato indispensabile.
eppure, a una semplice domanda come
sosterresti questo blog, che evidentemente segui e leggi, con una cifra irrisoria al mese?, mi sono beccata email in cui, riassumendo, si legge che: non lavoro, anzi, non faccio un cazzo tutto il giorno, non ho le competenze per scrivere di fumetti, sono una dilettante, un
pinco pallino, una che passa il tempo in pigiama a pretendere soldi per non far altro che riassumere trame.
complimenti alle vostre capacità di critica.
su tutto questo non intendo esprimere altri giudizi, ma ritengo opportuno parlarne apertamente proprio in questo spazio che è stato tanto screditato, dando anche ad altri la possibilità di leggere una piccola parte di quello che mi sono sorbita io (ho tralasciato il peggio) e di farsi un'idea in merito.
e ancora, giusto perché voglio che si capisca cosa arriva a scrivere una persona che dichiara di non voler offendere:
approfittando della pioggia ho letto qualche post che avevo saltato : non ci siamo. Titolo del manga / fumetto + 3 -5 righe di quanto lo volevi / lo hai aspettato / lo hai cercato + 10-15 righe di riassunto + 5-8 righe di commento tipo bambina del catechismo che ringrazia Gesù per la bella giornata passata con mamma e papà.non credo ci sia altro da dire, se non che ho sempre pensato, e tu hai confermato, che la cattiveria è sempre sinonimo di piccolezza, intellettuale, morale e culturale. e infatti poco dopo:
My little pony : è questo il livello della tua preparazione e formazione? Un cartone da bambini?sì, mia cara. un cartone animato pensato per bambini. una roba che mentre fa divertire i bambini, insegna tanto su quei valori morali che molti disconoscono: l'amicizia, il valore della sincerità, la gentilezza, la generosità eccetera. ma non è catechismo.
my little pony ha un umorismo geniale, brillante, mai vuoto o cafone, quello che solo chi è abbastanza intelligente da saper andare oltre l'etichetta per bambini sa cogliere. talmente brillante che mezzo mondo si è reso conto del valore di mlp, i fan hanno l'età media di 35 anni (statistiche parlano), un prodotto qualitativamente tanto alto da essere diventato, perché lo merita, un vero e proprio cult. molto più di
naruto o
l'attacco dei giganti. peccato non sia un manga, altrimenti potevi leggerlo anche tu.
di certo, non è adatto a chi passa il tempo a mandare a sconosciuto mail piene di insulti. tra parentesi, ti suggerirei di provare a leggere un bel po' dei cosiddetti libri per bambini, sono così belli e profondi che potrebbero aiutarti a farti diventare una persona migliore. ma non credo tu sia arrivata a leggere fino a qui.
E devono piacerti proprio, visto che ho dovuto scavare per trovare post su un altro argomento. ti aiuto: sette post su
my little pony, compresi quelli di annunci. su un totale di 629 post, con questo. mi sa che non sai nemmeno scavare. comunque sì, mi piacciono da morire.
per concludere in totale eleganza:
Se pensi che i tuoi "articoli" siano buoni, non hai idea di cosa sia un articolo di critica e soprattutto non migliorerai mai, ma continuerai a crogiolarti in una mediocrità che per te è eccellenza e a elemosinare un euro online. ti prego: fammi leggere i tuoi articoli eccellenti, mostrami la grandiosità del tuo lavoro, stupiscimi con la profondità della tua capacità di comunicazione. sempre che il tuo massimo non sia quello che hai mostrato fino ad adesso, ma ho la vaga sensazione che a parte insultare la gente tu non faccia molto altro. credo proprio che tu non ne sia capace, altrimenti avresti già mostrato cosa sei in grado di fare. d'altronde, non capisco come una mente tanto raffinata e una persona così matura (ha tenuto a specificare di avere più di 30 anni, quindi non penso neanche che tutta questa rabbia sia data dallo squilibrio ormonale tipico dell'adolescenza, che se non giustifica, almeno rende comprensibile tanto schifo) debba perdere tempo a leggere qualcosa che ritiene inutile, di poco valore, scritto male e di addirittura commentarci sopra.
credo di aver perso il mio tempo con qualcuno che ti tempo da perdere ne ha parecchio.
dopo tutto questo, che l'unico nome che posso dargli è
schifo totale,
stamattina ho letto un commento bellissimo. da una persona che, come me e come tanti altri, invece di vomitare merda di nascosto tramite email, ci mette la faccia, parla delle sue idee, delle sue passioni, si espone, si fa conoscere, è una persona reale, con cui puoi parlare tutti i giorni, in qualsiasi momento - intendo dire che ha un blog, lo puoi trovare e mandargli una mail o scrivergli un commento (dei tre di prima non so nulla, non hanno detto
tu fai schifo io so fare questo invece. no, solo la prima parte). quello che ha scritto orlando mi avrebbe già fatto un immenso piacere a prescindere, dopo tutto questo casino degli ultimi giorni poi, mi ha davvero fatta commuovere. per cui ho deciso di inserire alcune righe del suo commento qui, un po' per scusarmi con i miei lettori se ho dato tanto spazio a certe cose (perdono, ma quando ci vuole, ci vuole. a me non piace mangiare merda e poi dire grazie era tutto fantastico):
Tu hai un blog sempre aggiornato, pieno di articoli a loro volta pieni di passione! Colgo l'occasione per dire pubblicamente l'ammirazione e la stima che ho verso il tuo blog (che ha uno dei "sottotitli più belli e VERI dell'intera blogosfera! ^____^) e sappi che non commento mai solo perché... 99,999 volte su 100 non conosco (ancora) le opere di cui parli! Hai una conoscenza e una cultura in fatto di manga in primis e di un sacco di altri argomenti a dir poco ciclopica; hai cominciato pochi anni fa quasi con timidezza e ora hai una facilità - e felicità - di scrittura a dir poco ottima e invidiabile! Francamente, non credo che ci sia chi non apprezza e stima il tuo lavoro, e se qualche d'uno/a c'è, credo che parli solo per invidia! (Io, per esempio, ti invidio. Non in senso malevolo, però!).grazie orlando, non hai idea di quanto tu mi abbia tirata su di morale. ho citato la tua frase perché penso che tu non sia il solo ad apprezzare quello che faccio. o almeno credo che la gente normale, senza particolari turbe psicologiche e complessi di inferiorità, segua qualcosa o qualcuno perché lo ritiene interessante, e credo che fino a ora, tutti hanno seguito questo blog perché lo trovano interessante, non perché fa schifo (vi prego, spiegatemela sta cosa, io non la capisco).
(ho cambiato il colore perché non avevo voglia di associarti neanche visivamente a tutto il resto)
io ci credo in claccalegge. ci credo in questo blog, in quello che faccio. ci metto tutta me stessa in quello che scrivo, quando è il caso ci passo anche la notte a scrivere, perché credo che sia bellissimo condividere una passione, parlare di quello che fa cultura, perché nel mio piccolo
ho voluto creare un angolo in cui la meschinità, la volgarità, l'ignoranza che riempie internet possa per un attimo essere dimenticata.lo faccio a modo mio, senza l'aiuto di nessuno, con quelle che di certo sono le mie limitazioni, ma che altrettanto certamente non sono le cattiverie che ho dovuto sorbirmi.
in claccalegge non ci crede nessun editore, nessuno mi manda fumetti o libri per farmeli recensire.
in claccalegge ci credono pochissimi autori, che hanno accettato di farsi intervistare o che - raramente - mi hanno chiesto di parlare in anteprima dei loro fumetti, e che ringrazio tantissimo, sempre.
in claccalegge ci credono tutti quelli che almeno una volta hanno letto un libro o un fumetto o visto un film perché ne hanno prima letto qui. e poi gli è anche piaciuto magari. e magari mi hanno scritto per raccontarmelo.
claccalegge è un blog piccolo, scritto da una sola persona, a cui raramente ha collaborato qualcuno, assolutamente personale, che non ha l'arroganza di essere una testata giornalistica sul mondo dei fumetti e della letteratura. claccalegge mi richiede un sacco di impegno, di costanza, di organizzazione. non chiedevo molto indietro, cercavo di capire se tutto questo valesse se non pochi spicci, almeno il buon gusto del silenzio.
un'amica mi ha detto
è l'italia: se scrivessi in un altro paese avresti molta più considerazione. io ne sono più che sicura. perché in italia ci si indigna se una persona che scrive un blog considera questa cosa lavoro, perché in italia non si è capito ancora bene che quello che trovate su internet è creato da gente che ha faticato per ottenere un risultato e che non ha chiaro in testa il valore del suo lavoro, unico motivo per cui potete ancora rubare foto, contenuti, film, canzoni, unico motivo per cui lasciano (lasciamo) che tutto ciò che è loro sia continuamente sminuito dai furbini che vogliono tutto e tutto gratis, senza dire neanche grazie, e magari arrogandosi poi il diritto, inesistente, di giudicare, aggredire e offendere.
ma siccome so che questo blog merita molto di meglio, che io merito molto di meglio, molto più della merda che è uscita fuori con un semplice sondaggio, molto più delle mail sgrammaticate e ortograficamente abominevoli che ho ricevuto, continuerò a scrivere per me stessa principalmente, per chi fino ad ora ha apprezzato - e di sicuro stiamo parlando di più di tre persone - per quelli che ho sempre ringraziato e continuo a ringraziare.
chi cerca altro rispetto a quello che si fa qui, chiuda pagina e vada altrove.
ps. questa è la risposta definitiva. a tutti gli insulti, quelli futuri compresi. sappiate che le vostre eventuali mail da ora in poi finiranno nello spam, che i commenti saranno cancellati eccetera. e no, non è paura del confronto. è schifo della vostra cafonaggine.